Un Po' di Storia

 

Castel D'Aquino - 1507

Il castello fu costruito nel 1507 (forse su progetto di Francesco di Giorgio Martini), eseguito in pietre calcaree di colore giallo-ocra. Alla sommità sorge una torre merlata ogivale, unica nel suo genere, che raffigura una prua di una nave. Ma più che opera di difesa, fu costruito per fasto della casa d’Aquino. Sulla sua porta d’ingresso, in una lapide marmorea sotto lo stemma della casa d’Aquino, che raffigura uno scudo con un polpo e due leoni rampanti, si legge la seguente epigrafe:

Ladislao d’Aquino il giovane
Signore della sottoposta baronia
Avendo comprato questa terra di Rocchetta,
fa costruire questo castello col proprio denaro
nell’anno di salute MCCCCCVII (1507)

Il castello passò alla famiglia Doria, lo stemma della quale è affisso sulla facciata sinistra della torre ogivale, che dominò per due secoli (1609-1810). In seguito nel 1849, insieme al monte Alvaro e ad altri caseggiati del comune, fu venduto alla famiglia Piccolo che ancora oggi ne è in possesso.
Recenti studi condotti dall’Ass. Culturale LiberaMente grazie al professionale apporto del Prof. Raffaele Licinio (docente di Storia medioevale all’Università di Bari) è emersa una verità nascosta sul prestigioso Castello. Difatti secondo lo studioso il castello mè stato realizzato in due momenti diversi. La prima parte, ossia il torrione ogivale è certamente uno dei risultati dell’opera “d’incastellamento “ della Famiglia Orsini che diete mandato proprio a Francesco di Giorgio Martini, compagno d’arte del prestigioso Leonardo Da Vinci, di realizzare una serie di fortezze nel meridione d’Italia. Quindi la torre principale della fortezza cinquecentesca di Rocchetta è molto probabilmente il risultato di un prototipo di torre di guardia e di difesa dell’artista Martini. Infatti la conformità è tipica di un nuovo prototipo di costruzioni militari di fine medioevo molto più forte e compatta anche per le nuove bombarte inpegate proprio in quegli anni nel settore bellico. Secondo il Martini, dal punto di vista difensivo, la città è come il corpo dell’uomo, dove il ruolo della testa è svolto dalla Rocca, centro motore chiamato a garantire la sicurezza della collettività. Con la torre ogivale, il Martini volle sperimentare il prototipo della rocca circolare, partendo dal presupposto che le superfici tonde erano più adatte a schivare le palle delle temibili bombarde. E’ percorsa da una rete di anguste gallerie destinate a mettere in relazione i vari posto di vedetta, secondo uno schema di comunicazione assai efficace in caso di attacco nemico. Peculiare è il suo puntone triangolare scarpato, che ricorda la rocca di San Leo (la più conosciuta e celebrata tra le fortezze del Montefeltro ): per questo è stato ipotizzato che anche qui i lavori di potenziamento del sistema difensivo del territorio furono realizzati dal Martini. Ma questo castello non fu mai realmente utilizzato dagli Orsini, che dopo una campagna di espensione andata a male ritornarono verso le regioni del nord dell’Italia e quindi la splendida torre fu venduta con l’intero feudo a Ladislao II D’Aquino che fece completare la fortezza ampliando il castello con il plesso secondario, e nello stesso tempo riuscì con molta furbizia ad accaparrarsi tutti i meriti dell’opera facendo sparire ogni traccia dell’intervento degli Orsini.

per altre info clicca QUI

 

 
.:: Storie Sospese ::. Il corncorso dedicato agli autori di storia locale, nato in occasione del Cinquecentenario della costruzione di Castel D'Aquino (1507 -2007 Rocchetta Sant'Antonio - Fg-) ... Scadenza del bando GIUGNO 07 - - - SCHEDA ISCRIZIONE